Vuelta a España 2024, sparata di Eddie Dunbar in fuga! Primoz Roglic attacca, O’Connor perde 37″ ma resta in rosso
Altra giornata per fuggitivi alla Vuelta a España 2024 e a spuntarla è Eddie Dunbar. Con uno scatto secco all’interno dell’ultimo chilometro, l’irlandese del Team Jayco – AlUla anticipa gli altri attaccanti e coglie uno splendido successo anticipando Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL) e Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck). Presenti nella maxi-fuga di giornata composta da 39 unità, questi uomini alla fine facevano parte di un gruppetto di 14 che si è giocato la vittoria in un finale incertissimo. Con loro anche Filippo Zana, compagno di squadra del vincitore, e Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan), rispettivamente settimo e nono al traguardo.
Dopo aver lasciato andare la fuga, pur controllando la situazione vista la presenza di George Bennett (Israel – Premier Tech), che recupera parecchio terreno avendo chiuso con i primi, il gruppo si è dato battaglia nell’ultima salita di giornata con la Red Bull Bora hansgrohe che ha preparato il terreno per uno scatto deciso di Primoz Roglic, al quale solo Enric Mas (Movistar) è riuscito a reagire. Se i due sono stati poi raggiunti da Mikel Landa (T-Rex Quick-Step), David Gaudu (Groupama-FDF) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) in vista del GPM, e da Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) in discesa, ha perso terreno Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale), che pur conservando la Maglia Rossa vede il suo margine intaccato di 36 secondi.
Il video dell’arrivo
Il racconto della tappa
Dopo il via ufficiale, dato con qualche minuto di ritardo a causa di un problema meccanico della Maglia Rossa Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale) e di Oscar Riesebeek (Alpecin-Deceuninck) nel tratto di trasferimento, il primo allungo è quello di Julius Van Den Berg (Team dsm-firmenich PostNL), ma il neerlandese viene subito ripreso così come accade anche, poco dopo, a Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma). Il ritmo molto elevato non consente infatti a nessuno di prendere margine, con il plotone che procede così compatto fino ai piedi del primo GPM di giornata, il Puerto San Xusto, nonostante un ulteriore tentativo di Castrillo assieme a Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers), Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step), Mathias Vacek (Lidl-Trek), Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Mauro Schmid e Callum Scotson (Team Jayco AlUla).
Durante la salita, i tentativi proseguono e, dopo un allungo subito annullato di dieci uomini e un altro di Narvaez, è Marco Frigo (Israel-Premier Tech) a riuscire a prendere un po’ di vantaggio. Alle spalle dell’azzurro si muovono anche Urko Berrade (Equipo Kern Pharma), Sam Oomen (Lidl-Trek), Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Ruben Fernandez (Cofidis), Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan) e ancora Castrillo. Dietro di loro, allungano anche Fran Miholjevic (Bahrain Victorious), Casper Pedersen (T-Rex Quick-Step), Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL), Thibault Guernalec (Arkéa-B&B Hotels), e Küng, ma tutti questi corridori vengono riassorbiti dal gruppo appena dopo il GPM, dove Frigo transita per primo con una manciata di secondi di margine, venendo anch’egli ripreso poco dopo.
A quel punto, ci provano Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Dylan Teuns (Israel-Premier Tech) e nuovamente Casper Pedersen, ma gli ultimi due vengono subito riassorbiti dal plotone, mentre Campenaerts riesce a prendere un po’ di margine, concludendo una prima ora di gara percorsa a 45,5 km/h con 20″ di vantaggio. Dietro, però, non si fermano gli attacchi, e nel giro di pochi chilometri si forma un drappello all’inseguimento del belga composto da Narvaez, Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), Ion Izagirre (Cofidis), Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi), Reuben Thompson (Groupama-FDJ), Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL), Filippo Zana e Edward Dunbar (Team Jayco AlUla), Frigo e Garofoli, che si avvicina a 10″ dal battistrada.
Ulteriori attacchi fanno nascere un altro gruppetto di inseguitori formato da 16 unità: Attila Valter (Team Visma | Lease A Bike), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), James Knox (T-Rex Quick-Step), Carlos Verona (Lidl-Trek), Nico Denz e Daniel Felipe Martinez (Red Bull-Bora-hansgrohe), Matthew Riccitello e Corbin Strong (Israel-Premier Tech), Arjen Livyns e Eduardo Sepulveda (Lotto Dstny), Sven Erik Bystrøm e Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Pelayo Sanchez (Movistar Team), Fran Miholjević (Bahrain Victorious), Chris Hamilton (Team dsm-firmenich PostNL) e Ibon Ruiz (Equipo Kern Pharma). Questo drappello di 16 si fonde con quello di 10 al primo passaggio sulla linea d’arrivo, dove Campenaerts transita con pochi secondi di vantaggio, venendo raggiunto poco dopo dagli inseguitori. Con il gruppo ancora abbastanza vicino, però, altri corridori partono all’attacco e colmano il gap con i battistrada.
Ci riescono subito Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck) e Guillaume Martin (Cofidis), poi anche Jesus Herrada (Cofidis), Urko Berrade (Equipo Kern Pharma), Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease A Bike), Sam Oomen (Lidl-Trek) e Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), portando così a 34 il numero di corridori al comando. Prima che la Decathlon Ag2r La Mondiale si porti in testa al gruppo per formare un vero e proprio sbarratemento e dichiarare chiuse le ostilità, riescono ad allungare anche Brandon Rivera (Ineos Grenadiers), Patrick Gamper (Red Bull-Bora-hansgrohe), George Bennett (Israel-Premier Tech), Carlos Canal (Movistar Team) e Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL), che si riagganciano alla testa della corsa quando è già iniziata la salita del Puerto Aguasantas. I 39 al comando restano tali per poco perché Livyns allunga subito, mentre Garofoli, Rivera, Gamper, Germani e Isasa perdono leggermente contatto, ma una volta ripreso il belga i cinque che si sono staccati riescono a rientrare sfuttando un rallentamento.
Subito dopo, però, ad attaccare è Meurisse, che riesce a guadagnare rapidamente mezzo minuto di margine e a scollinare la salita con più di un minuto sugli inseguitori e 6’15” sul gruppo, che ha decisamente rallentato l’andatura nel corso dell’ascesa. Al termine della successiva discesa, il vantaggio del battistrada sugli inseguitori resta sostanzialmente inalterato nonostante Strong e Frigo si siano portati in testa a fare il ritmo, mentre il plotone recupera qualcosa e si avvicina a 5’40”. Con questi distacchi, Meurisse transita sul traguardo e inizia l’ultimo giro, cominciando poco dopo a salire per la seconda volta verso il Puerto Aguasantas.
Con la Israel – Premier Tech che si assume l’incarico di inseguire, Meurisse non riesce non riesce mai a vedere il suo vantaggio aumentare e grazie al grande lavoro di Frigo il ricongiungimento avviene a 30 chilometri dalla conclusione, dopo che il gruppo alle sue spalle si era prima frazionato sulla penultima salita di giornata, in seguito ad alcune accelerazioni, per poi ricomporsi in discesa e nella pianura. Uno scatto di Isasa non cambia la situazione e davanti restano assieme sino ai piedi della ultima salita di giornata. A sfilarsi sono tuttavia Canal, Denz e Gamper, richiamati dalle rispettive squadre per mettersi al servizio dei capitani.
Grazie al ritmo della Movistar il gap scende infatti sotto i cinque minuti, ma è poi la Red Bull – Bora – hansgrohe a dare al scossa definitiva quando inizia la salita. Primoz Roglic mette tutti i suoi uomini a tirare e manda in frantumi il gruppo, con Aleksandr Vlasov a fare da trampolino di lancio dopo aver staccato tutti, ad eccezione di Enric Mas (Movistar). Lo spagnolo resta incollato alla ruota dello sloveno anche quando il classe 1989 piazza la sua stoccata, per poi dargli una mano nel momento in cui i due si rendono conto di aver fatto una prima differenza rispetto agli altri uomini di classifica, ma soprattutto sulla Maglia Rossa Ben O’Connor, che fatica anche a seguire gli inseguitori, trascinati da Richard Carapaz (EF Education – EasyPost).
Davanti intanto emergono Berrade, Verona e Zana, che provano a sfruttare la salita per anticipare il resto del gruppetto di attaccanti. Su di loro rientra Poole proprio in vista del GPM, con Zana che perde invece le ruote a pochi metri dallo scollinamento, venendo riassorbito da un gruppetto di inseguitori che si trova a pochi secondi. Il ricongiungimento avviene così ad appena due chilometri dalla conclusione, con Narvaez tra i primi a rientrare assieme a Hermans. Subito dietro arrivano anche altri uomini e si crea un rallentamento in vista dell’ultimo chilometro. Ad approfittarne è Eddi Dunbar, che, consapevole di non avere chance allo sprint coglie perfettamente l’attimo, guadagnando una manciata di metri che gli altri non sono più in grado di recuperare.
Nel frattempo, tra i big, Mikel Landa (T-Rex Quick-Step) riesce a riportarsi su Roglic e Mas in vista del GPM, portando con sé David Gaudu (Groupama-FDJ) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), mentre restano qualche secondo più dietro Carapaz, Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), con quest’ultimo che approfitta della discesa per raggiungere il gruppetto davanti. Perde invece 30 secondi allo scollinamento Ben O’Connor, che con sé ha Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-hansgrohe). In discesa, oltre ad altri big staccati come Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike) e Adam Yates (UAE Team Emirates), lo raggiungeranno Clément Berthet e Felix Gall, che gli consentiranno così di limitare a 37 secondi il ritardo dal gruppetto di Roglic, aiutato nel finale da Martinez. 3’31 dunque guadagnati al traguardo per George Bennett sui primi uomini di classifica, mentre la Maglia Rossa ne perde 4’08”.
Risultato Tappa 11 Vuelta a España 2024
Classifiche Vuelta a España 2024
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